giovedì 13 dicembre 2007

Lettera di ParaFarmaciaMArche ai "capi "del Partito Democratico

Lettera inviata ai "Capi" del Partito Democratico per mostrate la profonda delusione dei liberi farmacisti difronte all'emendamento Banti-Federfarma


Al Segretario del Partito Democratico Walter Veltroni,

a Rosy Bindi

a Enrico Letta

a Romano Prodi

a Luigi Bersani

a Dario Franceschini

al Segretario Regionale Marche del PD

PORTO RECANATI 13/12/07

Gentile Segretario nazionale e regionale, e “capi” del Partito Democratico,

C’è una categoria oggi quella dei liberi farmacisti (cioè farmacisti che non proprietari di farmacia) che è profondamente delusa dal comportamento di ministri e senatori che appartengono al vostro partito che è nato suscitando grosse speranze, di essere più liberi, più eguali, con stesse opportunità di lavoro e di esprimere la propria professionalità cosa sottolineata da tutti nel PD alla nascita, ma che poi nei fatti nella pratica quotidiana porta a difendere gli interessi consolidati, i modi da vecchia politica, proteggere gli interessi di potenti lobby……..insomma del tutto come prima.

NON C’E’ ERRORE PIU’ GRANDE PER UN POLITICO RIFORMATORE CHE SUSCITARE SPERANZE CHE NON VENGONO MANTENUTE. DOV’E AL NUOVA STAGIONE?

Ora cercherò di spiegare i motivi di questa disillusione e direi disperazione.

Mi presento sono il dott. Leonardo Marchitto portavoce di un gruppo di farmacisti marchigiani, titolari di una Parafarmacia che dopo il decreto Bersani ha avuto la possibilità di esercitare per la prima volta la professione per cui ha studiato e siamo stati abilitati dallo Stato a fare cioè: quella di farmacista ma solo per la vendita di farmaci senza ricetta (SOP e OTC).

Le Parafarmacie sono già una realtà ben presente (in tutta Italia circa 1400) nella nostra regione io personalmente ho la mia attività a Porto Recanati ma i miei colleghi sono presenti nelle seguenti città marchigiane:

Macerata, Porto Recanati, Fermo, San Benedetto del Tronto, Porto San Giorgio, Castelfidardo, Camerino, Cupra Marittima, Castel di Lama,Pesaro, Fano, Grottammare, Comunanza, Ascoli Piceno, Montecosaro, Matelica, Corridonia, Monte San Giusto, Camerano, Jesi, Chiaravalle, Fermignano, Cagli, ecc...

Attualmente nelle nostre Parafarmacie, in presenza di un farmacista laureato, abilitato e iscritto all'ordine come in quelle di tutta Italia, sono dispensati i farmaci che non hanno bisogno di ricetta medica.

Recentemente è presente all'attenzione della Commissione Industria e attività produttive del Senato il ddl n° ddl 1644 (provvedimento sulle liberalizzazioni già approvato alla Camera) che all'articolo 2 propone di permettere la vendita dei farmaci di fascia C (cioè i farmaci prescritti dal Medico ma che il cittadino paga di tasca propria, la ricetta bianca per intenderci) anche alle Parafarmacie in presenza di un farmacista.

Se questo provvedimento che sappiamo appoggiato dal ministro Bersani e dal sottosegretario Bubbico fosse stato approvato anche dalla Commissione Industria del senato ci avrebbe fatto capire che finalmente in Italia c’era una forza politica che voleva cambiare qualcosa, dare una scossa alle lobby agli interessi consolidati nel campo della distribuzione dei farmaci quelli dei titolari di farmacia rappresentati da Federfarma e dalle associazioni delle farmacie comunali

PURTROPPO NON E’ ANDATA COSI’ Il MINISTRO TURCO (PD) SI E’ DETTA SEMPRE “CONTRARISSIMA” AL PROVVEDIMENTO DI LIBERALIZZAZIONI INOLTRE L’11 DICEMBRE IN COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO I SENATORI BANTI ( PD E RELATORE) E GIARETTA SI SONO DETTI FAVOREVOLI A PROPOSTE CHE DI FATTO ACCETTANO QUELLE DI FEDERFARMA SOLO QUELLE DI UNA PARTE, LE RAPPRESENTANZE DELLE PARAFARMACIE NON SONO MAI STATE INVITATE A DICUTERE NEL COSIDDETTO “TAVOLO SUL FARMACO”

L’EMENDAMENTO BANTI N° 2.200 E’ STATO SCRITTO SOTTO DETTATURA DI FEDERFARMA , LA POLITICA CONCRETA DEL PD E’ QUELLA DI DIFENDERE LE LOBBY ALTRO CHE LIBERALIZZAZIONI UGUAGLIANZA DI OPPORTUNITA’, TUTTI CITTADINI UGUALI SONO SOLO SPOT PUBBLICITARI……MA A FARE GLI SPOT E’ PIU’ BRAVO BERLUSCONI

Siamo delusi da questo comportamento, direi disperati da una situazione bloccata : chi ci diceva siamo con voi, con un nuovo modo di vedere la vita e la politica cci ha preso in giro perché non ha ascolatato le nostre semplici e giuste ragioni che spiego in breve:

vorremmo farle notare le seguenti cose:

· nelle nostre parafarmacie (come in tutte quelle italiane) sono presenti professionisti laureati e abilitati dallo Stato a fare la professione di Farmacista. Molti di questi già dipendenti di farmacie private nelle quali dispensavano ogni tipo di medicinale. Perchè ora in un'attività propria non potrebbero dispensare medicinali di fascia C (ricetta bianca)? La laurea la diamo ai muri della farmacia o al professionista? Il medico è medico perchè ha la laurea o perchè è proprietario di uno studio medico?

· le parafarmacie indipendenti ( ciè quelle non legate a supermercati in cui però è sempre presente un collega farmacista) sono circa 1200 delle 1400 totali, quindi stiamo parlando per la maggior parte di piccole attività commerciali non di mega gruppi anonimi.

· La quota di farmaci di fascia C è solo il 15 % del totale dei farmaci venduti mentre i farmaci di fascia A ( cioè i medicinali mutuabili) sono il 50 % del totale dei venduti. Quindi il mercato resterà in maggioranza ad appannaggio delle Farmacie. Se l’art. n° 2 del ddl 1644 sarà approvato le farmacie potranno vendere i farmaci OTC e SOP + i farmaci fascia C (ricetta bianca) mentre continueranno ad avere l’esclusiva dei farmaci di facia A. Il mercato sarà ridotto di poco per ti titolari di farmacia….ma permetterà alle nostre aziende di sopravvivere.

· L' art. 2 del ddl n° 1644 è innovativo perchè sostituisce il binomio farmaco- farmacia al binomio moderno farmaco-farmacista esaltando, la professionalità e non la struttura (la farmacia)

· Con le proposte di Federfarma (cioè l’emendamento 2.200 BANTI) in tutta Italia si aprirebbero 78 farmacie! Altro che le 2200 promesse da Federfarma- Banti!

· Nella nostra regione con lo stesso criterio dell’emendamento Banti-Federfarma si aprirebbe 1 sola nuova farmacia!

CIOE’ IL PD STA’ APPROVANDO IN SENATO UNA RIFORMA-TRUFFA DELLA DISRTIBUZIONE DEI FARMACI A FAVORE DELLE LOBBY DEI RICCHI E PROTETTI TITOLARI DI FARMACIA E A DANNO DELLE PARAFARMACIE E DEI LIBERI FARMACISTI NON PROTETTI DA NESSUNO.

UNO SCANDALO INTOLLERABILE!

Per questo vi chiediamo uno scatto di dignità, di ribellione al consolidato alle lobbies che bloccano il nostro paese entro il 17 dicembre prossimo in senato sarà possibile proporre dei sub emendamenti alla proposta vergognosa di BANTI per questo

LE CHIEDIAMO

1) di appoggiare e favorire l’approvazione dell’art. n° 2 della ddl 1644 (in discussione lla commissione n° 10 industria dell Senato ) che concedano alle parafarmacie di vendere i farmaci di fascia C sottoponendole agli stessi controlli a cui sono poste le farmacie in modo che non ci siano differenze e tutti i professionisti/imprenditori siano alla pari.

2) in alternativa si faccia lei promotore (parli con i suoi colleghi della commissione industria del Senato) di un nuovo emendamento di compromesso che conceda la vendita alle parafarmacie dei farmaci di fascia C con alcune limitazioni relative alla natura di alcuni farmaci ( si veda allegato)

Confidiamo in una sua disponibilità alla continuazione dell’opera di liberalizzazione delle professioni già iniziata con il decreto Bersani 1


Infine le chiediamo di incontrarla urgentemente () per poterle illustrare la nostra proposta.

La rigraziamo fin da ora se vorrà ascoltarci.

Grazie

dott. Leonardo Marchitto

Portavoce ParaFarmaciaMarche

Blog: http://parafarmaciamarche.blogspot.com


Cordiali saluti


allegato 1

Sub-emendamento all’ emendamento BANTI n° 2.200

(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)

art 2 ddl 1644

Scopo: Proporre una proposta di compromesso (denominata “delisting rapido”) che consenta al processo di liberalizzazione nel settore farmaceutico di andare avanti, aumentando da subito la lista dei medicinali vendibili nelle parafarmacie. Esso eviterebbe il rischio che L’AIFA impieghi anni per delistare i molti farmaci dalla fascia C alla classificazione sop o otc.

Per iniziare e favorire l’operazione di delisting di farmaci a ricetta a quelli senza ricetta le parafarmacie sarebbero autorizzate a vendere da subito un certo numero di farmaci di fascia C (con ricetta) fino al loro definitivo delisting a farmaci senza ricetta.

La tipologia dei farmaci di fascia C, momentaneamente con ricetta da consentire alla vendita nelle parafarmacie è basata sul sistema internazionale di classificazione dei farmaci ATC (Anatomic Therapeutical Chemical Classification ) sistema riconosciuto a livello internazionale e gestito in Italia a cura del Ministero della Salute (riferimento Informatore Farmaceutico 2007)

Questo consentirebbe di aumentare le vendite di farmaci delle parafarmacie rendendo reali e non solo teoriche le liberalizzazioni in campo farmaceutico. Per la sua caratteristica di compromesso ha il pregio anche di accogliere le istanze di chi è “preoccupato” per la sicurezza nella dispensazione negli esercizi commerciali di farmaci particolarmente delicati come antitumorali, immunostimolanti, farmaci antimicrobici ecc.. (vedi allegato n°1 del documento)

Allegato 1

Art. 2.

(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)

1. omissis

2. omissis

3. omissis

4 omissis

5. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, e successivamente con cadenza annuale, l'Agenzia italiana del farmaco, sulla base dei dati di farmacovigilanza e della documentazione scientifica disponibile, nonché tenendo conto della classificazione dei medicinali ai fini della loro fornitura adottata in altri Paesi dell'Unione europea, sottopone a revisione l'elenco dei medicinali attualmente sottoposti al regime di vendita su prescrizione medica, individuando i medicinali di uso consolidato che possono essere utilizzati con sufficiente sicurezza dai cittadini senza necessità di prescrizione medica, e provvedendo alla conseguente modifica della loro classificazione ai fini della fornitura».

6. In prima istanza di applicazione del comma 5 del presente articolo, al fine di consentire un rapido passaggio di farmaci attualmente con ricetta medica a medicinali vendibili senza obbligo di prescrizione,negli esercizi commerciali di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, possono essere dispensati i medicinali di cui all’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni.

7. Sono esclusi dalla possibilità di vendita negli esercizi commerciali indicati nel comma precedente i medicinali riferibili alle categorie terapeutiche L (farmaci antineoplastici e immunomodulatori), J (antimicrobici generali uso sistemico), B (sangue e organi emopoietici) secondo la classificazione dei farmaci internazionale Anatomico Terapeutica Chimica (ATC, Anatomic Therapeutical Chemical Classification ) attualmente già gestita dal Ministero della Salute.

8. Negli esercizi commerciali di cui all’articolo 4, comma 1, lettere d), e) e f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, possono essere dispensati i medicinali, come prescritto dal comma 6 del presente articolo, nell’ambito di un apposito reparto delimitato, rispetto al resto dell’area commerciale, da strutture in grado di garantire l’inaccessibilità ai farmaci di cui all’articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, da parte del pubblico e del personale non addetto, negli orari sia di apertura al pubblico sia di chiusura.

9. È abrogata ogni norma incompatibile con quanto disposto dal presente articolo.

mercoledì 12 dicembre 2007

Fascia C: ParaFarmaciaMarche propone ai Senatori della nostra Regione di appoggiare un emendamento alla proposta Banti-Federfarma

Lettera inviata ai Senatori Casoli,Ciccanti e Marconi
per chiedere appoggio ad una proposta che
modifica il maldestro emendamento Banti-Federfarma-Turco

Gentile senatore,

come sa ieri 11 dic 2007 in commissione industria del Senato il senatore Banti
ha presentato l’emendamento 2.200 che di fatto recepisce in toto le sole
proposte di Federfarma relative alle liberalizzazioini nel settore dei farmaci
(la fascia C per intenderci)
Questa proposta è una riforma truffa perche da calcoli fatti dal Movimento
Nazionale Liberi Farmacisti nella nostra regione con il quorum proposto
farmacie abitanti a 3800 (prima 4000) proposto da Federfarma nelle Marche su
287757 abitanti residenti al 31-12-2006 si aprirebbe una sola Farmacia! Il
motivo è che verrebbero riassorbite nel nuovo quorum le 3 farmacie
sopranumerarie
A livello nazionale su 17253365 abitanti alla stessa data si aprirebbero ben
78 farmacie! Le farmacie sopranumerarie riassorbite sarebbero 180….
Una riforma truffa! Dove sarebbero le 2200 nuoe farmacie promesse fa
Federfarma e avvallate dalla maggioranza?
Questa è la riforma truffa e gattopardesca di Federfarma-BANTI
(PD)-GIARETTA(PD)-TURCO(PD)-ALLOCCA (RIF COM)

Ora sappiamo che è possibile presentare entro il 17-dic-2007 ulteriori
subemendamenti al’emendamento Banti n° 2.200 in questione che prevede al comma
5 il cosiddetto delisting di farmaci di fascia C con ricetta a farmaci senza
obbligo di ricetta…delegando l’AIFA (Agenzia del Farmaco) ad effetuare tale
delisting.
Il grosso rischio, come per i concorsi di farmacia che vengono fatti con il
contagocce, è che l’operazione sia molto lunga e di fatto sia svuotata dalla
tempistica.
Per accelerare il processo abbiamo elaborato una proposta
di compromesso (denominata “delisting rapido”) (vedi allegato) che consenta al
processo di liberalizzazione nel settore farmaceutico di andare avanti,
aumentando da subito la lista dei medicinali vendibili nelle parafarmacie.
Esso eviterebbe il rischio che L’AIFA impieghi anni per “delistare” i molti
farmaci dalla fascia C alla classificazione sop o otc.
Per iniziare e favorire l’operazione di delisting di farmaci a ricetta a
quelli senza ricetta le parafarmacie sarebbero autorizzate a vendere da subito
un certo numero di farmaci di fascia C (con ricetta) fino al loro definitivo
delisting a farmaci senza ricetta.
La tipologia dei farmaci di fascia C, momentaneamente con ricetta da
consentire alla vendita nelle parafarmacie è basata sul sistema internazionale
di classificazione dei farmaci ATC (Anatomic Therapeutical Chemical
Classification ) sistema riconosciuto a livello internazionale e gestito in
Italia a cura del Ministero della Salute (riferimento Informatore
Farmaceutico 2007)
Questo consentirebbe di aumentare le vendite di farmaci delle parafarmacie
rendendo reali e non solo teoriche le liberalizzazionio in campo farmaceutico.
Per la sua caratteristica di compromesso ha il pregio anche di accogliere le
istanze di chi è “preoccupato” per la sicurezza nella dispensazione negli
esercizi commerciali di farmaci particolarmente delicati come antitumorali,
immunostimolanti, farmaci antimicrobici ecc

Le chiediamo di appoggiare tale emendamento.
Per questo chiediamo di incontrala entro domenica prossima in modo da
illustrale la proposta.
Cordiali saluti

dr Leonardo Marchitto

portavoce ParaFarmaciaMarche



Testo della proposta:(in grassetto i commi proposti che dovrebbero essere aggiunti alla proposta Banti)

Sub-emendamento all’ emendamento BANTI n° 2.200

(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)

art 2 ddl 1644

Scopo: Proporre una proposta di compromesso (denominata “delisting rapido”) che consenta al processo di liberalizzazione nel settore farmaceutico di andare avanti, aumentando da subito la lista dei medicinali vendibili nelle parafarmacie. Esso eviterebbe il rischio che L’AIFA impieghi anni per delistare i molti farmaci dalla fascia C alla classificazione sop o otc.

Per iniziare e favorire l’operazione di delisting di farmaci a ricetta a quelli senza ricetta le parafarmacie sarebbero autorizzate a vendere da subito un certo numero di farmaci di fascia C (con ricetta) fino al loro definitivo delisting a farmaci senza ricetta.

La tipologia dei farmaci di fascia C, momentaneamente con ricetta da consentire alla vendita nelle parafarmacie è basata sul sistema internazionale di classificazione dei farmaci ATC (Anatomic Therapeutical Chemical Classification ) sistema riconosciuto a livello internazionale e gestito in Italia a cura del Ministero della Salute (riferimento Informatore Farmaceutico 2007)

Questo consentirebbe di aumentare le vendite di farmaci delle parafarmacie rendendo reali e non solo teoriche le liberalizzazionio in campo farmaceutico. Per la sua caratteristica di compromesso ha il pregio anche di accogliere le istanze di chi è “preoccupato” per la sicurezza nella dispensazione negli esercizi commerciali di farmaci particolarmente delicati come antitumorali, immunostimolanti, farmaci antimicrobici ecc.. (vedi allegato n°1 del documento)

Allegato 1

Art. 2.

(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)

1. omissis

2. omissis

3. omissis

4 omissis

5. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, e successivamente con cadenza annuale, l'Agenzia italiana del farmaco, sulla base dei dati di farmacovigilanza e della documentazione scientifica disponibile, nonché tenendo conto della classificazione dei medicinali ai fini della loro fornitura adottata in altri Paesi dell'Unione europea, sottopone a revisione l'elenco dei medicinali attualmente sottoposti al regime di vendita su prescrizione medica, individuando i medicinali di uso consolidato che possono essere utilizzati con sufficiente sicurezza dai cittadini senza necessità di prescrizione medica, e provvedendo alla conseguente modifica della loro classificazione ai fini della fornitura».

6. In prima istanza di applicazione del comma 5 del presente articolo, al fine di consentire un rapido passaggio di farmaci attualmente con ricetta medica a medicinali vendibili senza obbligo di prescrizione,negli esercizi commerciali di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, possono essere dispensati i medicinali di cui all’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni.

7. Sono esclusi dalla possibilità di vendita negli esercizi commerciali indicati nel comma precedente i medicinali riferibili alle categorie terapeutiche L (farmaci antineoplastici e immunomodulatori), J (antimicrobici generali uso sistemico), B (sangue e organi emopoietici) secondo la classificazione dei farmaci internazionale Anatomico Terapeutica Chimica (ATC, Anatomic Therapeutical Chemical Classification ) attualmente già gestita dal Ministero della Salute.

8. Negli esercizi commerciali di cui all’articolo 4, comma 1, lettere d), e) e f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, possono essere dispensati i medicinali, come prescritto dal comma 6 del presente articolo, nell’ambito di un apposito reparto delimitato, rispetto al resto dell’area commerciale, da strutture in grado di garantire l’inaccessibilità ai farmaci di cui all’articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, da parte del pubblico e del personale non addetto, negli orari sia di apertura al pubblico sia di chiusura.

9. È abrogata ogni norma incompatibile con quanto disposto dal presente articolo.



martedì 11 dicembre 2007

Farmaci di Fascia C: entro il 17 dic 2007: la presentazione di sub-emendamenti: un' ultima speranza?

DELISTING RAPIDO: Dalla discussione del 11 dic 2007 alla commissione industria Senato, una tenue speranza di sub emendamenti favorevoli alle parafarmacie? (da presentare entro il 17 dic 2007)
Possiamo ottenere ancora qualcosa specificando meglio il comma 5 dell ' emendamento presentato da Banti? (vedi in basso il comma 5)


Commento di ParaFarmaciaMarche: E' possibile attuare da subito la libera vendita, in attesa del "delisting" dell' AIFA per i medicinali di fascia C (in Italia con ricetta bianca) già venduti senza ricetta in altri paesi dell' Unione Europea ad es. dermatologici, per i colliri e gli antiacidi (inibitori di pompa protonica)?



Acquisito l'orientamento dei rappresentanti dei Gruppi, il presidente SCARABOSIO avverte che il termine per la presentazione di subemendamenti alle nuove proposte testè presentate dal Relatore nonché agli emendamenti presentati dal Governo nella precedente seduta, è fissato per lunedì 17 dicembre, alle ore 18.

2.200 (BANTI)

Il Relatore

Sostituire l'articolo con il seguente:

Art. 2.

(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)

1. omissis

2. omissis

3. omissis

4 omissis

5. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, e successivamente con cadenza annuale, l'Agenzia italiana del farmaco, sulla base dei dati di farmacovigilanza e della documentazione scientifica disponibile, nonché tenendo conto della classificazione dei medicinali ai fini della loro fornitura adottata in altri Paesi dell'Unione europea, sottopone a revisione l'elenco dei medicinali attualmente sottoposti al regime di vendita su prescrizione medica, individuando i medicinali di uso consolidato che possono essere utilizzati con sufficiente sicurezza dai cittadini senza necessità di prescrizione medica, e provvedendo alla conseguente modifica della loro classificazione ai fini della fornitura».

Farmaci Fascia C: Resoconto sommario della discussione alla commissione industria del senato

Questo è il resoconto sommario della discussione del 11 dic 2007 in commissone industria del Senato:

Nota di ParaFarmaciaMarche : Bubbico, sottosegretario dello Sviluppo Economico, si arrende ai plenipotenziari di Federfarma-Turco. Giaretta-Banti (pd)-Allocca (Rif Com) (della Maggioranza!): Il cavallo di troia della Ministra Turco in commissione lo scandalo di un governo che dice di essere per le liberalizzazioni e di fatto fa gli interessi di parte..... (BERSANI BATTI UN COLPO! CI SEI? CHE CI SEI A FARE NEL GOVERNO? ORMAI IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E' LA MINISTRA TURCO!)

Resoconto
Riprende l'esame congiunto dei disegni di legge in titolo, sospeso nella seduta del 4 dicembre scorso.

Il presidente SCARABOSIO , avvertendo che l'esame riprenderà dagli emendamenti riferiti all'articolo 2, dà la parola al Relatore.

Il relatore BANTI (PD-Ulivo) presenta l'emendamento 2.200, interamente sostitutivo dell'articolo 2, nonché il 13.202 anch'esso interamente sostitutivo dell'articolo 13. Illustrando la proposta 2.200, precisa che contempla anche le questioni contenute nell'articolo 7 e, ricordando che l'articolo 2 è stato introdotto durante l'esame presso la Camera dei deputati, sottolinea che tale delicata materia necessitava ulteriori approfondimenti anche con riguardo al riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni atteso che sulla materia vi è una competenza concorrente. Spiega che la proposta emendativa può essere suddivisa in due parti. La prima, afferente i commi 1 e 2, prevede una delega al Governo affinché adotti entro il breve termine di quattro mesi uno o più decreti legislativi, per i quali è previsto il parere della Conferenza Stato-Regioni. La delega è diretta al riordino del settore delle farmacie, al fine, tra l'altro, di rivedere il criterio del numero dei residenti necessario a legittimarne l'insediamento. Tale revisione dovrebbe consentire l'apertura di nuove farmacie in un numero stimabile attorno alle duemila unità. Si prevede inoltre la ridefinizione dell'istituto del decentramento delle farmacie rendendo obbligatorio, eventualmente a seguito di sorteggio, il trasferimento della farmacia nella sede decentrata o istituendo una sede farmaceutica aggiuntiva nella zona decentrata. Si introduce inoltre un limite di età, pari a 70 anni, oltre il quale un farmacista non può essere titolare o direttore di farmacia. Si prevedono infine concorsi per soli titoli cui non possono partecipare i titolari di farmacia, fatta eccezione per i titolari di farmacie rurali sussidiate. Nella seconda parte recante i commi da 3 a 5, la proposta stabilisce, tra l'altro, che entro 90 giorni l'Agenzia italiana del farmaco riveda l'elenco dei medicinali attualmente sottoposti al regime di vendita su prescrizione. Ciò in quanto vi sono in Italia alcuni medicinali sottoposti a prescrizione che invece risultano commerciabili come farmaci da banco in altri paesi dell'Unione europea. Si vuole in tal modo arrivare ad una riduzione del numero dei medicinali sottoposti all'obbligo di prescrizione e renderne di conseguenza più libera la vendita.

Il senatore CURSI (AN) , intervenendo sull'ordine del lavori, solleva un problema di rispetto delle competenze attribuite alle singole Commissioni, rilevando che la materia affrontata dall'emendamento 2.200 dovrebbe essere esaminata dalla Commissione igiene e sanità.

I senatori BANTI (PD-Ulivo) e GIARETTA (PD-Ulivo) nel ricordare che già il testo trasmesso dalla Camera presentava disposizioni in materia di farmacie, richiamano l'attenzione sul fatto che la Commissione igiene e sanità si è già espressa con un articolato parere del quale la Commissione industria terrà senz'altro nel debito conto.

I senatori POSSA (FI) e BORNACIN (AN) chiedono la fissazione del termine per presentare subemendamenti.

Acquisito l'orientamento dei rappresentanti dei Gruppi, il presidente SCARABOSIO avverte che il termine per la presentazione di subemendamenti alle nuove proposte testè presentate dal Relatore nonché agli emendamenti presentati dal Governo nella precedente seduta, è fissato per lunedì 17 dicembre, alle ore 18.

Passando all'espressione dei pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 2, il relatore BANTI (PD-Ulivo) invita al ritiro di tutte le proposte, ad eccezione del 2.0.3, sul quale il parere è favorevole. Traendo spunto dall'emendamento 2.13, presenta poi la proposta 2.0.100 che novella la legge n. 248 del 2006, aggiungendo un articolo dopo il 2.

Il senatore ALLOCCA (RC-SE) esprime apprezzamento per la proposta testè presentata dal Relatore.

Il sottosegretario BUBBICO esprime parere conforme a quello del Relatore, salvo che per l'emendamento 2.200 per il quale si rimette alla Commissione. Al riguardo, sottolinea che sarebbe stato più utile separare nettamente il profilo delle farmacie convenzionate quale presidio del Servizio sanitario nazionale dal profilo delle farmacie presso le quali erogare farmaci in regime libero. Il testo presentato dal Relatore non contiene questa fattispecie la quale avrebbe garantito due importanti esigenze: la sicurezza sanitaria per i farmaci prescritti dal medico e la libertà del consumatore per quanto riguarda la scelta del rivenditore limitatamente ai farmaci totalmente a carico dei cittadini. In tal modo, il consumatore avrebbe avuto la possibilità di rivolgersi all'esercizio ritenuto di maggiore gradimento e in grado di offrire i servizi migliori anche sotto il profilo del prezzo. Prende atto che questo modello non è stato ritenuto interessante per il nostro Paese. Comunque l'emendamento presentato dal Relatore consente di superare una situazione che ha resistito senza mutamenti per decenni.

Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento 2.0.100, nonchè sull'emendamento 13.202.

Il PRESIDENTE raccoglie l'orientamento della Commissione di procedere con l'esame delle proposte dirette ad aggiungere articoli dopo l'articolo 2.

Il senatore GIARETTA (PD-Ulivo) preannuncia il proprio voto favorevole sull'emendamento 2.0.100 rilevando che la parziale apertura del mercato, ottenuta con i provvedimento approvati lo scorso anno, ha messo in luce dinamiche distorsive della concorrenza che sono già state oggetto di segnalazioni da parte dell'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato. Osserva che il settore della distribuzione all'ingrosso dei medicinali è in alcuni casi gestito da società che esercitano anche il commercio al dettaglio. Tale situazione determina, di conseguenza, una posizione dominante che si presta a comportamenti discriminatori nei confronti degli altri dettaglianti.

Il senatore POSSA (FI) preannuncia il proprio voto contrario poichè la formulazione della proposta 2.0.100 potrebbe pregiudicare i normali meccanismi di mercato. Ricorda, peraltro, che già esistono normative idonee a colpire eventuali situazioni distorsive della concorrenza.

Il senatore MANINETTI (UDC) esprime a sua volta forti perplessità sul punto, ravvisando la necessità di un approfondimento in quanto il testo presentato dal Relatore potrebbe non innovare la legislazione vigente in materia di antitrust o anche compromettere gravemente le leggi naturali di mercato.

Il senatore BORNACIN (AN) preannuncia la propria contrarietà, rilevando che la proposta testè presentata va in senso opposto rispetto all'intento di liberalizzazione del mercato che sembra caratterizzare il disegno di legge in esame e si rischia peraltro di produrre una iper-regolamentazione. Sottolinea poi che i grossisti possono essere portati ad escludere o differenziare i dettaglianti anche in base a ragionevoli considerazioni economiche, quale la capacità di pagare nei termini da parte delle farmacie. Osserva infine che il termine "reiterata" appare piuttosto vago.

Il senatore STEFANI (LNP) premesso che a suo avviso è impossibile regolamentare il mercato, ritiene che la proposta non impedirà ai distributori all'ingrosso di escogitare sistemi penalizzanti per i rivenditori al dettaglio.

Il presidente SCARABOSIO, stante l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alle sedute di domani, raccogliendo l'orientamento della Commissione di sconvocare l'odierna seduta notturna.

Il seguito dell'esame congiunto viene quindi rinviato.

Farmaci Fascia C Senato: Bersani perde...la Turco e Federfarma impongono il loro diktat alle Parafarmacie

Emendamento presentato dal senatore Banti che accoglie in pieno le richieste di Federfarma e la Turco per evitare di concedere la vendita dei Farmci di fascia C alle parafarmacie. LA LOBBY VINCE MA NOI NON CI ARRENDIAMO!

2.200

Il Relatore (Banti Pd-Ulivo)

Sostituire l'articolo con il seguente:

Art. 2.

(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)

1. Il Governo è delegato ad adottare, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi finalizzati al riordino del settore delle farmacie, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) assicurare una più adeguata assistenza farmaceutica, mediante una revisione del criterio del numero di residenti necessario a legittimare l'istituzione di una farmacia, nonché l'introduzione di ulteriori criteri derogatori, in aggiunta a quello già previsto dall'articolo 104 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni, che tengano conto anche della necessità di assicurare tale servizio in caso di consistenti e ripetute concentrazioni di persone in determinati luoghi, come porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, aree di servizio autostradali, centri commerciali e grandi strutture di vendita;

b) ridefinire l'istituto del decentramento di farmacie, rendendo obbligatorio, eventualmente a seguito di sorteggio, il trasferimento della farmacia nella sede decentrata o istituendo una sede farmaceutica aggiuntiva nella zona decentrata;

c) armonizzare la disciplina della titolarità delle farmacie private affidate a singoli farmacisti, a società di persone costituite da farmacisti e a società cooperative a responsabilità limitata costituite da farmacisti, individuando anche il limite di età, comunque non superiore ai settanta anni, oltre il quale un farmacista non può essere titolare individuale o direttore della farmacia gestita dalla società;

d) stabilire, fermo restando il diritto di prelazione dei comuni per l'acquisizione della titolarità del 50 per cento delle nuove farmacie, nuove modalità per l'assegnazione delle farmacie private, sulla base di concorsi per soli titoli; prevedere, a tal fine, specifiche e differenziate maggiorazioni di punteggio per coloro che hanno prestato la loro attività in farmacie sussidiate; prevedere uno specifico punteggio per l'attività svolta dal farmacista, come titolare o dipendente, negli esercizi commerciali di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248; individuare il punteggio al di sotto del quale il partecipante al concorso è considerato non idoneo; confermare l'idoneità al concorso come requisito per l'acquisto di una farmacia, anche per successione; riservare l'acquisizione di farmacie rurali sussidiate a farmacisti di età inferiore a quaranta anni, fatte salve motivate eccezioni; riservare una quota delle farmacie messe a concorso a raggruppamenti di almeno tre farmacisti, con obbligo di trasformazione del raggruppamento in società, in caso di conseguimento della farmacia;

e) prevedere che, in sede di prima applicazione, delle nuove norme concorsuali non possono partecipare ai concorsi i titolari di farmacia, fatta eccezione per i titolari di farmacie rurali sussidiate;

f) liberalizzare gli orari di apertura delle farmacie, fermi restando i livelli minimi di servizio che devono essere assicurati da ciascun esercizio.

2. I decreti legislativi di cui al comma 1 sono emanati su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e, per i profili di specifica competenza, del Ministro dello sviluppo economico, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari e della Conferenza per i rapporti tra lo Stato le regioni e le province autonome. I pareri sono espressi, rispettivamente, entro quaranta ed entro trenta giorni dalla data di trasmissione degli schemi di decreti legislativi; decorsi tali termini, i decreti sono emanati anche in assenza dei pareri.

3. I commi settimo, ottavo, nono e decimo dell'articolo 12 della legge 2 aprile 1968, n. 475, e successive modificazioni, sono abrogati. Al dodicesimo comma dello stesso articolo, le parole: ''un anno'' sono sostituite dalle seguenti: ''due anni''.

4. All'articolo 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, come modificato dall'articolo 52, comma 27, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, dopo le parole: ''per il rinnovo degli accordi riguardanti il personale sanitario a rapporto convenzionale'' sono inserite le seguenti: ''e per gli accordi inerenti alle convenzioni con le farmacie pubbliche e private''.

5. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, e successivamente con cadenza annuale, l'Agenzia italiana del farmaco, sulla base dei dati di farmacovigilanza e della documentazione scientifica disponibile, nonché tenendo conto della classificazione dei medicinali ai fini della loro fornitura adottata in altri Paesi dell'Unione europea, sottopone a revisione l'elenco dei medicinali attualmente sottoposti al regime di vendita su prescrizione medica, individuando i medicinali di uso consolidato che possono essere utilizzati con sufficiente sicurezza dai cittadini senza necessità di prescrizione medica, e provvedendo alla conseguente modifica della loro classificazione ai fini della fornitura».

Discussioni su fascia C sul Blog del Senatore Francesco Casoli

Questo è la risposta che ha dato sul suo blog il Senatore Casoli di Fabriano e componente della commissione Industria Senato leggete la risposta che ha dato...

Post inviato ad ottobre sul blog del senatore

Gentile Senatore,Sono un farmacista che dopo il decreto Bersani 1 ha avuto la possibilità di esercitare per la prima volta la professione per cui ho studiato e sono abilitato dallo stato a fare cioè: quella di farmacista ma solo per la vendita di farmaci senza ricetta, le ho già inviato una lettera a giugno scorso per spiegarle le mie ragioni e quelle di altri come me nella nostra regione che hanno avviato un loro esercizio farmaceutico/ parafarmacia.Con l'approssimarsi della discussione al Senato del ddl n° 1644 sulle liberalizzazioni purtroppo giungono notizie (non so quanto vere) di uno stralcio dell' art n° 2 (possibilità di vendita del farmaci di facia C,non mutuabili, anche nelle parafarmacie in presenza di un farmacista) dal ddl in questione per affrontarlo in un provvedimento separato..............bene io credo che questo sia un espediente per non decidere e per evitare che la questione venga affrontata in futuro.....cioè è un modo per garantire ai 17.000 titolari di Framacia (rispetto al 60.000 iscritti all'ordine dei farmacisti) una rendita garantita.....una cosa da paese incivile ed indegna!Ma la laurea la diamo ai muri della farmacia, o al professionista? Il medico può dirsi tale solo se possiede un ambulatorio o una clinica ? O è un medico a prescindere da una struttura. L' art. 2 del ddl 1644 è innovativo perche sostituisce il binomio farmaco- farmacia al binomio moderno farmaco-farmacista esaltando, la professionalità e non la struttura (la farmacia).Ora visto che sul suo sito parla di ASCOLTO come presupposto irrinunciabile per la sua attività politica le chiedo, anche a nome dei miei colleghi degli esercizi farmaceutici/parafarmacie delle Marche di appoggiare gli emendamenti proposti che concedano alle parafarmacie di vendere i farmaci di fascia C sottoponendole agli stessi controlli a cui sono poste le farmacie in modo che non ci siano differenze e tutti i professionisti/imprenditori siano alla pari.O in alternativa si faccia lei promotore di un nuovo emendamento di compromesso che conceda la vendita alle parafarmacie dei farmaci di fascia C con alcune limitazioni relative alla natura di alcuni farmaci per es. antitumorali e immunostimolanti.......(si veda allegato a questa lettera)Lei sa come so io ( siamo coetanei) che la nuova politica non sarà tra destra e sinistra ma tra la modernità e la conservazione....ed un imprenditore conservatore è un imprenditore finito.Mi piacerebbe incontrarla per spiegare le cose che non sono stato in grado di chiarire meglio, mi farebbe molto piacere.Cordiali salutidott. Leonardo Marchitto

Farmanext snc
Porto Recanati

Risposta del Senatore Casoli

Caro Dott. Marchitto,
condivido la sua tesi, essendo comunque conscio (come sono sicuro anche Lei) di una battaglia economica e di potere che questo tipo di liberalizzazione sta scatenando.E' indubbio che molte di quelle 17000 farmacie sono state pagate a caro prezzo, e che le stesse siano state valutate su un parametro di fatturato annuo.E' altrettanto ovvio che, passando l'articolo da lei citato, questo fatturato andrà a cambiare.Ma non è questo il problema, chi pensa una legge e ne prepara l'articolato deve riuscire ad ammortizzare gli effetti collaterali di questo tipo.Il vero problema è che, sembra, il governo ha fatto una gran marcia indietro e che sarà molto difficile portare avanti questo disegno.Io ricevo decine di email di sensibilizzazione ogni giorno su questo argomento.Mi sto facendo una mia idea.Se riuscissi ad incontrarla magari si potrebbe approfondire.Sono a disposizione, se mi scrive una mail a: francesco.casoli@senato.it organizziamo un contatto diretto.

Grazie per la sollecitazione

Saluti

Discussione del 5 dicembre 2007 Fascia C alla commissione Industria del Senato

Riportiamo la sintesi della discussione tenuta il 4-12-dicembre 2007 in commissione industria n° 10 del Senato a riguardo l’accantonamento ( che non vuol dire eliminazione ma guadagnare tempo per cercare di raggiungere un compromesso sull art. 2 ( Fascia C) ddl 1644 sulle liberalizzazioni

(1644) Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attivita' produttive e commerciali, nonche' interventi in settori di rilevanza nazionale, approvato dalla Camera dei deputati

Passando all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2, il sottosegretario BUBBICO ne chiede l'accantonamento.

Il relatore BANTI (PD-Ulivo) si associa, ricordando che sull' argomento è in atto una approfondita discussione con le parti interessate e l'accantonamento è finalizzato ad arrivare alla formulazione di un testo condiviso da sottoporre in votazione.

I senatori BORNACIN (AN), STEFANI (LNP) e POSSA (FI) si dichiarano contrari alla proposta di accantonamento, ritenendo preferibile passare alla votazione della proposta di stralcio dell'articolo 2.

Il senatore SANTINI (DCA-PRI-MPA) dichiara la propria contrarietà all'accantonamento ritenendo più opportuna la soppressione dell'articolo 2.

Il senatore ALLOCCA (RC-SE) manifesta il proprio consenso alla proposta di accantonamento.

Il senatore GIARETTA (PD-Ulivo) si dichiara favorevole all'accantonamento, ritenendo che vi siano ancora le condizioni affinchè la Commissione possa maturare un consenso sulla modifica dell'articolo 2, la cui attuale formulazione ha suscitato non poche perplessità tra le diverse forze politiche. Motiva quindi la propria posizione ricordando la rilevanza delle varie problematiche in materia: dalla inefficienza del sistema di concorsi pubblici per l'assegnazione della licenza di farmacia, alla necessità di preservare le funzioni di servizio pubblico svolte dalle farmacie, dall'esigenza di aprire il mercato anche al fine di contenere i rialzi dei prezzi, agli effetti positivi ottenuti con i primi provvedimenti di liberalizzazione in tema di farmaci. L'accantonamento permetterebbe quindi di tenere conto della concertazione in atto con le categorie interessate per arrivare ad un testo condiviso.

Il senatore POSSA (FI) ritiene che la maggioranza non può più rinviare il momento delle decisioni.

Il senatore CURSI (AN) si esprime a favore della proposta di stralcio ritenendo che la sede più idonea per un esame organico della materia sia la Commissione sanità alla quale, rende noto, è stato assegnato il disegno di legge n. 1817-vicies recante norme sulla prescrizione dei farmaci di fascia C. Dichiara quindi di fare proprio l'emendamento 2.1, recante la proposta di stralcio.

Il senatore PECORARO SCANIO (IU-Verdi-Com) ritiene sia preferibile accantonare l'articolo 2 poichè, a suo avviso, lo stralcio di tale disposizione vanificherebbe non solo tutto il lavoro svolto in questi mesi nella Commissione, ma anche la concertazione in atto con le categorie interessate. A tale proposito, rende noto che sono imminenti riunioni dei Gruppi di maggioranza, proprio per risolvere le delicate questioni sottese all'articolo 2.

Il senatore GALARDI (SDSE) si esprime a favore dell'accantonamento, ricordando che la Commissione, come metodo di lavoro, ha sempre accettato proposte in tal senso anche quando provenivano dall'opposizione. D'altronde, un temporaneo rinvio dell'esame dell'articolo 2, è solamente finalizzato a concedere un ulteriore periodo di riflessione, senza precludere le altre proposte alternative.

La senatrice NEGRI (Aut) si esprime a favore della proposta di accantonamento.

Il senatore MANINETTI (UDC) , ritiene assolutamente urgente la convocazione di un Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, per decidere il prosieguo dell'iter del provvedimento.

Il senatore PARAVIA (AN) , stigmatizzando l'atteggiamento ostruzionistico della maggioranza, sottolinea con forza la necessità di un chiarimento in sede di Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi.

Il senatore ADDUCE (PD-Ulivo) richiama la Commissione ad un maggiore senso di responsabilità, in considerazione della delicatezza delle questioni in esame, al fine di superare sterili contrapposizioni tra maggioranza e opposizione.

Il senatore ALLOCCA (RC-SE) ricordando la propria posizione critica sull'articolo 2, sottolinea la necessità che la Commissione discuta nel merito il problema per giungere ad una soluzione condivisa.

Il senatore BANTI (PD-Ulivo) , espresso rammarico per la contingente situazione di contrapposizione, ribadisce la propria posizione favorevole ad un temporaneo accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 2, ricordando che, stante la natura eterogenea dell'articolato, esso non preclude l'esame degli altri articoli sui quali non sussistono pari difficoltà.

Il senatore GARRAFFA (PD-Ulivo) respinge le accuse di ostruzionismo mosse dall'opposizione.

Il presidente SCARABOSIO , atteso l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, rimette la decisione sul prosieguo dell'iter del provvedimento all'Ufficio di Presidenza allargato ai rappresentanti dei Gruppi che si riunirà domattina alle ore 8,30 in luogo della Commissione plenaria, raccogliendo altresì l'orientamento favorevole dei Commissari a sconvocare anche l'odierna seduta notturna.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

Rinviato a quando? Ad oggi ancora non sappiamo nulla , sappiamo che sono forti le pressioni di Federfarma di stralciare l’articolo mentre ParafarmaciaMArche, FEF ANPI stanno contattando senatori per portarli sulle nostre posizioni.

La7 si occupa di farmaci e di liberalizzazioni

Ieri sera (10 Dicembre 2007) l’emittente la7 nel programma di Ilaria D’amico EXIT dal tema IL BUSINESS DEI FARMACI si è occupata di liberalizzazioni e di fascia C, parte della famosa lenzuolata di Bersani, mostrando un filmato della manifestazione del 5 dicembre scorso e intervistando Pietro Marino della FEF (Federazione Esercizi Farmaceutici). Si è occupata inoltre di farmaci generici o meglio equivalenti.
In studio erano presenti. il giornalista Oliviero Beha, da sempre in prima linea in difesa dei consumatori, Carlo Rienzi presidente del Codacons, Achille Caputi, presidente della Società Italiana di Farmacologia, Emilio Stefanelli, vicepresidente Farmindustria, Annarosa Racca, presidente della FederFarma Lombardia, Mario Falconi, presidente Ordine Medici di Roma.

La trasmissione è stata interessante e a parte qualche sbavatura, ci ha definito grossolanamente ma credo non intenzionalmente “parafarmacisti”, ha messo in risalto l’assurdità delle resistenze di Federfarma lle liberalizzazioni relative alla fascia c.

Vedi il filmanto cliccando qui sotto oppure copiando l’indirizzo nella casella indirizzi di explorer:
http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=1477

lunedì 10 dicembre 2007

Fascia C: una proposta di compromesso di ParaFarmaciaMarche

Noi Tutti siamo per la Fascia C "intera"(cioè per tutte le ricette ripetibili e non ripetibili ma abbiamo elaborato una proposta di compromesso, al fine comunque di ottenere un risultao anche parziale sulla lotta per la fascia C e cioè concedere alle parafarmacia la vendita dei farmaci fascia C con la sola ricetta medica ripetibile.....sarebbe una cosa parziale...ma sempre un passo avanti.
E' stata proposta e inviata ai senatori della commissione industria del Senato...


Emendamento “Dispensazione medicinali”

art 2 disegno di legge Senato n° 1644

Allegato 1

All’ art 2 del DDL Senato n° 1644 è aggiunto il seguente comma:

……………..

3.1 Sono esclusi dalla possibilità di vendita negli esercizi commerciali indicati nel comma precedente i medicinali dispensabili con ricetta medica da rinnovare volta per volta di cui all’art. 89 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219

L’articolo n° 2 in questione risulterebbe così modificato:

Art. 2.

(Dispensazione dei medicinali
esclusi dall’assistenza farmaceutica)

1. La dispensazione al pubblico dei medicinali comunque classificati è riservata in via esclusiva al farmacista, ai sensi dell’articolo 122 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.

2. La dispensazione dei medicinali prescritti dal medico su ricettario del Servizio sanitario nazionale (SSN) è effettuabile esclusivamente nell’ambito delle farmacie convenzionate con il SSN, di cui all’articolo 28 della legge 23 dicembre 1978, n. 833. Sono ritenute farmacie convenzionate le sole farmacie autorizzate dall’autorità sanitaria competente per territorio, ai sensi dell’articolo 1 della legge 2 aprile 1968, n. 475, e successive modificazioni, dell’articolo 104 del citato testo unico di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni, nonché degli articoli 4 e 5 della legge 8 novembre 1991, n. 362.
3. Negli esercizi commerciali di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, possono essere dispensati i medicinali di cui all’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, fatto salvo quanto disposto dai commi 1 e 2 del presente articolo.

3.1 Sono esclusi dalla possibilità di vendita negli esercizi commerciali indicati nel comma precedente i medicinali dispensabili con ricetta medica da rinnovare volta per volta di cui all’art. 89 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219

4. Negli esercizi commerciali di cui all’articolo 4, comma 1, lettere d), e) e f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, possono essere dispensati i medicinali, come prescritto dal comma 3 del presente articolo, nell’ambito di un apposito reparto delimitato, rispetto al resto dell’area commerciale, da strutture in grado di garantire l’inaccessibilità ai farmaci di cui all’articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, da parte del pubblico e del personale non addetto, negli orari sia di apertura al pubblico sia di chiusura.

5. È abrogata ogni norma incompatibile con quanto disposto dal presente articolo.

Fascia C: lettera di ParaFarmaciaMarche ai Senatori in risposta alle propste Federfarma

Lettera Inviata al presiedente Scarabosio e ai componenti della Commissione n° 10 Industria Senato . Risposta e Commenti a Siri sulle Proposte Federfarma per eliminiazione art n° 2 ddl 1644.In pratica evitare che alla parafarmacie sia consentita la vendita di farmaci di fascia c con ricetta.......

Porto Recanati 08/12/07

Illustre Senatore
Aldo Scarabosio
Presidente

Illustri Senatori
Componenti

X Commissione Industria,
Commercio, Turismo

Senato della Repubblica

Illustre Presidente, Illustri Senatori,


Il presidente di Federfarma dott. Siri vi ha inviato una lettera a riguardo della fattibilità dell’ipotesi di affidare all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) il compito di eliminare l’obbligo di ricetta medica su alcuni farmaci di fascia C (a ricetta bianca per intenderci) di uso consolidato in modo da consentire la vendita nelle parafarmacie indipendenti e quelle dei supermercati. Questa proposta detta di “de listing” sommata alle altre (riduzione del quorum da 4000 a 3800 , farmacie nei grandi centri commerciali ecc..) dovrebbe evitare, secondo il punto di vista di Federfarma la concessione della possibilità di vendita dei farmaci di fascia C con ricetta anche alle Parafarmacie.

Tale operazione, è una delle proposte di Federfarma e del Tavolo sul Farmaco a cui sono state ostinatamente tenute fuori le associazioni referenti delle parafarmacie (es. ANPI e FEF e dei liberi farmacisti) quindi tale tavolo non risulta rappresentativo di tutte le realtà della categoria.

Ma vediamo in dettaglio la proposta, riporterò le argomentazioni portate da Federfarma e le considerazioni di noi titolari di Parafarmacie delle Marche ma che sono condivise dalle altre associazioni di parafarmacie (es. ANPI e FEF) e dei farmacisti non titolari. Il più delle volte sotto la parvenza di argomentazioni e di sicurezza , vengono fuori delle proposte poco applicabili oppure di scarsa influenza rispetto ad uno status quo che i titolari di farmacia (17000 su 55000 non titolari iscritti agli ordini) difendono con ogni mezzo.

1) argomentazione Federfarma: “Il delisting potrebbe essere applicato, senza creare particolari rischi per gli utenti, a farmaci per il trattamento di dermatosi allergiche o infiammatorie, vitaminici, analgesici e lassativi, per un fatturato complessivo annuo di circa 500 milioni di euro, a fronte di una spesa per farmaci di fascia C con obbligo di ricetta medica pari attualmente a circa 3.000 milioni di euro. La categoria dei farmaci senza obbligo di ricetta medica, che ha un fatturato di circa 2.000 milioni di euro condiviso da farmacie ed esercizi alternativi, verrebbe incrementata del: 25%.” Tali farmaci verrebbero de-classificati a farmaci senza obbligo di ricetta medica (con un’operazione cosiddetta di delisting), in linea con quanto avviene già oggi negli altri Paesi europei, nei quali l’elenco di medicinali che non necessitano di ricetta medica è più ampio di quello italiano.

Considerazioni dei titolari di parafarmacia: la proposta risulta poco fattibile in tempi brevi dato che L’ AIFA dovrebbe esaminare la documentazione di sicurezza tossicologica e di farmacovigilanza post-marketing di una moltissimi medicnali aggravando il lavoro già gravoso dell’agenzia stessa. Inoltre la proposta risulta poco fattibile in sé in quanto non è detto che dopo tale esame l’Agenzia declassi il medicinale oggi in fascia C.

Risultato probabile: pochissimi farmaci verrebbero declassati e soprattutto dopo almeno 2-3 anni, cioè si rimanderebbe di fatto l’effetto di liberalizzazione del mercato dei farmaci di fascia C

2) argomentazione di Federfarma : La categoria dei farmaci senza obbligo di ricetta medica, che ha un fatturato di circa 2.000 milioni di euro condiviso da farmacie ed esercizi alternativi, verrebbe incrementata del 25%.Ma soprattutto, aumentando il numero dei medicinali senza obbligo di ricetta medica, si amplierebbe la gamma di medicinali sui quali è possibile praticare sconti, a tutto vantaggio dei cittadini che oggi si trovano a dover fare i conti con aumenti di prezzi e tariffe in vari altri settori (alimentari, benzina, assicurazioni, mutui). Ipotizzando una riduzione di prezzo del 20% per i medicinali oggetto di delisting, si determinerebbe un risparmio per i cittadini di circa 100 milioni di euro l’anno.

Considerazioni dei titolari di parafarmacia l’operazione invocata di “delisting” è in genere richiesta dalle case farmaceutiche alle autorità regolatorie e anche qui lo Stato non può costringere un azienda a obbligare ad una “declassificazione” di un medicinale

Risultato probabile: pochissimi farmaci verrebbero declassati (vedi sopra) e dopo molto tempo quindi sarebbero pochi i farmaci su cui sarebbe possibile fare sconti. Si svuoterebbe di fatto l’operazione calmierante sui prezzi delle liberalizzazioni.

3) considerazione Federfarma: Per tali farmaci (fascia C), inoltre, è previsto l’obbligo per il farmacista di informare il paziente dell’esistenza di farmaci equivalenti/generici, cioè con lo stesso principio attivo, meno costosi. Il ricorso a tale soluzione ha fatto sì che, per vari medicinali, tra i quali un noto ansiolitico come il Tavor, le vendite di medicinali equivalenti/generici abbiano superato quelle della specialità medicinale di marca, con risparmi per i cittadini fino al 40% del prezzo.

Considerazioni dei titolari di parafarmacia: anche i colleghi farmacisti presenti obbligatoriamente nelle Parafarmacie e corner parafarmacia dei supermercati sono farmacisti e quindi obbligati ad informare il paziente, basta specificarlo ulteriormente nell’art. 2 del ddl 1644 sulle liberalizzazioni.

4) Considerazione Federfarma: …….. del pacchetto di proposte alternative all’articolo 2 del DDL Bersani-ter AS 1644 (vendita di farmaci con ricetta in esercizi diversi dalle farmacie), elaborate dal tavolo tecnico sul servizio farmaceutico, istituito dal Ministro della salute Livia Turco. Il tavolo – mi permetto di ricordare - ha individuato una serie di interventi che, in estrema sintesi, consentirebbero di assegnare in tempi brevi circa 2.200 farmacie a farmacisti non titolari, garantire un servizio ancora più capillare e rendere più flessibili gli orari di apertura delle farmacie

Considerazioni dei titolari di parafarmacia: vediamo punto per punto le proposte fatte per favorire l’apertura di 2200 farmacie

q Proposta 1 Federfarma: Riduzione del numero di abitanti necessario per l'apertura di una farmacia. Oggi la legge prevede l'apertura di una farmacia ogni 5.000 abitanti nei comuni con meno di 12.500 abitanti e di una farmacia ogni 4.000 abitanti nei Comuni con più di 12.500 abitanti. Il tavolo propone di consentire in tutti i Comuni (indipendentemente dal numero dei residenti) l'apertura di una farmacia ogni 3.800 abitanti. .
Possibilità di aprire una farmacia anche senza rispettare il requisito del numero minimo di abitanti, nel caso la farmacia più vicina sia difficilmente raggiungibile

NOTA 1 chi e come si definisce difficilmente raggiungibile una farmacia? Sarà definita nella fantomatica legge? La noma è fumo negli occhi, pubblicità per bloccare le liberalizzarioni è poco o scarsamente applicabile. Il tutto finirebbe in ricorsi e contro- ricorsi alla magistatura amministrativa e visto i tempi della giustizia in Italia il tutto sarebbe bloccato.. Quale vantaggio avrebbe il cittadino da questa “riforma”? La speranza teorica di avere qualche farmacia , ma di fatto niente in pratica se si considera anche il criterio della distanza almeno 1500 metri).

Proposta 2 Federfarma: Possibilità di garantire il servizio farmaceutico, nei piccolissimi centri, dove una farmacia non potrebbe sopravvivere tramite l'apertura di un dispensario farmaceutico, cioè di una piccola succursale della farmacia più vicina;

NOTA 2: ma questo è gia possibile con l’attuale normativa quindi questo punto è solo pubblicità per il pubblico, l’insistere su tale punto evidenzia che l’attuale legge non riesce a far aprire farmacie e favorisca il pubblico perché i titolari vogliono preservare il loro spazio commerciale

Proposta 3 Federfarma: Apertura di farmacie negli aeroporti, nelle principali stazioni ferroviarie e nei grandi snodi autostradali;

NOTA 3: anche qui norma ambigua si parla di tutti gli aereoportii? Quali sono le principali stazioni? Come e chi le definisce? La fantomatica riforma? Per grandi stazioni ferroviarie si intendono Roma, Milano, Torino, Napoli? Se si probabilmente è già così quindi a che serve la noma? Le farmacie già ci sono. Si parla in tutte le stazioni capoluogo di provincia o di regione? Il restare nel vago è il modo migliore per non fare niente

Proposta 4 Federfarma : Apertura di farmacie nei grandi centri commerciali;

NOTA 4: Come si definiscono i grandi centri commerciali? La superficie? E poi perchè no a quelli di minore grandezza ? Questa è una norma che crollerebbe un minuto dopo basta fare un ricorso alla commissione Antitrust. Anche qui ricorsi e vagezza di proposte

proposta 6 Federfarma: Snellimento delle modalità di assegnazione delle 2.000-2.200 nuove farmacie. Oggi, la legge prevede una procedura complessa basata su un concorso per titoli ed esami; in molte Regioni i concorsi vengono bloccati da lungaggini burocratiche e da ricorsi.

NOTA 5: questa è la prova provata che il sistema attuale non funziona e non funzionerà neppure con questa finta riforma…..i concorsi non si fanno quseta è la realtà….e non si fanno perché chi ha la farmacia difende con i denti il proprio territorio commerciale , cioè la sede farmaceutica

proposta 7 Federfarma: Il tavolo propone di introdurre un metodo di assegnazione basato solo sui titoli dei candidati. Il primo concorso, dopo l'entrata in vigore della nuova normativa, verrebbe riservato esclusivamente ai farmacisti non titolari e ai farmacisti rurali sussidiati (cioè ai titolari di farmacie situate nei centri con meno di 3.000 abitanti). Non parteciperebbero al concorso, facendo quindi un passo indietro, i titolari di farmacie urbane, e anche i comuni rinuncerebbero a esercitare il diritto (oggi previsto dalla legge) di acquisire direttamente la metà delle farmacie disponibili.

NOTA 6: questo è il capolavoro della “tecnica cambiare tutto perché nulla cambi” del fumo negli occhi…che fondamento giuridico ha la norma che prevede di escludere da un concorso un professionista? Su quali basi? E' Anticostituzionale! I tribunali sarebbero invasi da una marea di ulteriori ricorsi, di fatto in mano agli stessi titolari che la userebbero come arma di blocco corporativo….in breve dopo qualche mese tutto si arenerebbe come succede ora…..è la pianta organica che blocca il tutto

q Infine una considerazione finale all’affermazione di Federfarma "Il nuovo Codice dei medicinali, approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri, prevede che il ministero della salute individui in quali casi il farmacista possa consegnare un farmaco in assenza di prescrizione. Tale norma e’ applicabile senza rischi in farmacia, dove il paziente e’ conosciuto a tutto tondo, nelle patologie di cui soffre e nei farmaci prescritti dal medico di famiglia; non sarebbe, invece, applicabile con altrettanta sicurezza in una parafarmacia dove, a parità di preparazione professionale, il farmacista non puo’ conoscere gli altri farmaci assunti dal paziente e prescritti dal medico.

q NOTA: Nelle Parafarmacie, per obbligo di legge, è sempre presente un Farmacista laureato e abilitato alla professione come per i colleghi titolari di Farmacia. Risulta difficile capire però come mai magicamente in Parafarmacia il farmacista non puo’ conoscere gli altri farmaci assunti dal paziente e prescritti dal medico e in Farmacia si! Su quali basi? Il luogo Farmacia rende il farmacista capace di leggere nella mente dei pazienti? Cosa preclusa ai farmacisti operanti in tali strutture? La laurea in farmacia la diamo ai muri o alle persone che hanno studiato?

Speriamo di avervi dato ulteriori spunti per una valutazione imparziale per l’approvazione dell’ art 2 del ddl 1644. Inoltre siamo disponibili anche ad un compromesso(vedi il successivo punto 2)

Per questo le Chiediamo:

1)di appoggiare e favorire l’approvazione dell’art. n° 2 della ddl 1644 (in discussione lla commissione n° 10 industria dell Senato ) che concedano alle parafarmacie di vendere i farmaci di fascia C sottoponendole agli stessi controlli a cui sono poste le farmacie in modo che non ci siano differenze e tutti i professionisti/imprenditori siano alla pari.

2) in alternativa si faccia lei promotore (parli con i suoi colleghi della commissione industria del Senato) di un nuovo emendamento di compromesso che conceda la vendita alle parafarmacie dei farmaci di fascia C con alcune limitazioni relative alla natura di alcuni farmaci es. permettendo la vendita ai soli farmaci con ricetta ripetibile

Confidiamo in una sua disponibilità alla continuazione dell’opera di liberalizzazione delle professioni già iniziata con il decreto Bersani 1

La rigraziamo fin da ora se vorrà ascoltarci.

Grazie e cordiali saluti

dott. Leonardo Marchitto


Portavoce ParafarmaciaMarche