Al Segretario del Partito Democratico Walter Veltroni,
a Rosy Bindi
a Enrico Letta
a Romano Prodi
a Luigi Bersani
a Dario Franceschini
al Segretario Regionale Marche del PD
PORTO RECANATI 13/12/07
Gentile Segretario nazionale e regionale, e “capi” del Partito Democratico,
C’è una categoria oggi quella dei liberi farmacisti (cioè farmacisti che non proprietari di farmacia) che è profondamente delusa dal comportamento di ministri e senatori che appartengono al vostro partito che è nato suscitando grosse speranze, di essere più liberi, più eguali, con stesse opportunità di lavoro e di esprimere la propria professionalità cosa sottolineata da tutti nel PD alla nascita, ma che poi nei fatti nella pratica quotidiana porta a difendere gli interessi consolidati, i modi da vecchia politica, proteggere gli interessi di potenti lobby……..insomma del tutto come prima.
NON C’E’ ERRORE PIU’ GRANDE PER UN POLITICO RIFORMATORE CHE SUSCITARE SPERANZE CHE NON VENGONO MANTENUTE. DOV’E AL NUOVA STAGIONE?
Ora cercherò di spiegare i motivi di questa disillusione e direi disperazione.
Mi presento sono il dott. Leonardo Marchitto portavoce di un gruppo di farmacisti marchigiani, titolari di una Parafarmacia che dopo il decreto Bersani ha avuto la possibilità di esercitare per la prima volta la professione per cui ha studiato e siamo stati abilitati dallo Stato a fare cioè: quella di farmacista ma solo per la vendita di farmaci senza ricetta (SOP e OTC).
Le Parafarmacie sono già una realtà ben presente (in tutta Italia circa 1400) nella nostra regione io personalmente ho la mia attività a Porto Recanati ma i miei colleghi sono presenti nelle seguenti città marchigiane:
Macerata, Porto Recanati, Fermo, San Benedetto del Tronto, Porto San Giorgio, Castelfidardo, Camerino, Cupra Marittima, Castel di Lama,Pesaro, Fano, Grottammare, Comunanza, Ascoli Piceno, Montecosaro, Matelica, Corridonia, Monte San Giusto, Camerano, Jesi, Chiaravalle, Fermignano, Cagli, ecc...
Attualmente nelle nostre Parafarmacie, in presenza di un farmacista laureato, abilitato e iscritto all'ordine come in quelle di tutta Italia, sono dispensati i farmaci che non hanno bisogno di ricetta medica.
Recentemente è presente all'attenzione della Commissione Industria e attività produttive del Senato il ddl n° ddl 1644 (provvedimento sulle liberalizzazioni già approvato alla Camera) che all'articolo 2 propone di permettere la vendita dei farmaci di fascia C (cioè i farmaci prescritti dal Medico ma che il cittadino paga di tasca propria, la ricetta bianca per intenderci) anche alle Parafarmacie in presenza di un farmacista.
Se questo provvedimento che sappiamo appoggiato dal ministro Bersani e dal sottosegretario Bubbico fosse stato approvato anche dalla Commissione Industria del senato ci avrebbe fatto capire che finalmente in Italia c’era una forza politica che voleva cambiare qualcosa, dare una scossa alle lobby agli interessi consolidati nel campo della distribuzione dei farmaci quelli dei titolari di farmacia rappresentati da Federfarma e dalle associazioni delle farmacie comunali
PURTROPPO NON E’ ANDATA COSI’ Il MINISTRO TURCO (PD) SI E’ DETTA SEMPRE “CONTRARISSIMA” AL PROVVEDIMENTO DI LIBERALIZZAZIONI INOLTRE L’11 DICEMBRE IN COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO I SENATORI BANTI ( PD E RELATORE) E GIARETTA SI SONO DETTI FAVOREVOLI A PROPOSTE CHE DI FATTO ACCETTANO QUELLE DI FEDERFARMA SOLO QUELLE DI UNA PARTE, LE RAPPRESENTANZE DELLE PARAFARMACIE NON SONO MAI STATE INVITATE A DICUTERE NEL COSIDDETTO “TAVOLO SUL FARMACO”
L’EMENDAMENTO BANTI N° 2.200 E’ STATO SCRITTO SOTTO DETTATURA DI FEDERFARMA , LA POLITICA CONCRETA DEL PD E’ QUELLA DI DIFENDERE LE LOBBY ALTRO CHE LIBERALIZZAZIONI UGUAGLIANZA DI OPPORTUNITA’, TUTTI CITTADINI UGUALI SONO SOLO SPOT PUBBLICITARI……MA A FARE GLI SPOT E’ PIU’ BRAVO BERLUSCONI
Siamo delusi da questo comportamento, direi disperati da una situazione bloccata : chi ci diceva siamo con voi, con un nuovo modo di vedere la vita e la politica cci ha preso in giro perché non ha ascolatato le nostre semplici e giuste ragioni che spiego in breve:
vorremmo farle notare le seguenti cose:
· nelle nostre parafarmacie (come in tutte quelle italiane) sono presenti professionisti laureati e abilitati dallo Stato a fare la professione di Farmacista. Molti di questi già dipendenti di farmacie private nelle quali dispensavano ogni tipo di medicinale. Perchè ora in un'attività propria non potrebbero dispensare medicinali di fascia C (ricetta bianca)? La laurea la diamo ai muri della farmacia o al professionista? Il medico è medico perchè ha la laurea o perchè è proprietario di uno studio medico?
· le parafarmacie indipendenti ( ciè quelle non legate a supermercati in cui però è sempre presente un collega farmacista) sono circa 1200 delle 1400 totali, quindi stiamo parlando per la maggior parte di piccole attività commerciali non di mega gruppi anonimi.
· La quota di farmaci di fascia C è solo il 15 % del totale dei farmaci venduti mentre i farmaci di fascia A ( cioè i medicinali mutuabili) sono il 50 % del totale dei venduti. Quindi il mercato resterà in maggioranza ad appannaggio delle Farmacie. Se l’art. n° 2 del ddl 1644 sarà approvato le farmacie potranno vendere i farmaci OTC e SOP + i farmaci fascia C (ricetta bianca) mentre continueranno ad avere l’esclusiva dei farmaci di facia A. Il mercato sarà ridotto di poco per ti titolari di farmacia….ma permetterà alle nostre aziende di sopravvivere.
· L' art. 2 del ddl n° 1644 è innovativo perchè sostituisce il binomio farmaco- farmacia al binomio moderno farmaco-farmacista esaltando, la professionalità e non la struttura (la farmacia)
· Con le proposte di Federfarma (cioè l’emendamento 2.200 BANTI) in tutta Italia si aprirebbero 78 farmacie! Altro che le 2200 promesse da Federfarma- Banti!
· Nella nostra regione con lo stesso criterio dell’emendamento Banti-Federfarma si aprirebbe 1 sola nuova farmacia!
CIOE’ IL PD STA’ APPROVANDO IN SENATO UNA RIFORMA-TRUFFA DELLA DISRTIBUZIONE DEI FARMACI A FAVORE DELLE LOBBY DEI RICCHI E PROTETTI TITOLARI DI FARMACIA E A DANNO DELLE PARAFARMACIE E DEI LIBERI FARMACISTI NON PROTETTI DA NESSUNO.
UNO SCANDALO INTOLLERABILE!
Per questo vi chiediamo uno scatto di dignità, di ribellione al consolidato alle lobbies che bloccano il nostro paese entro il 17 dicembre prossimo in senato sarà possibile proporre dei sub emendamenti alla proposta vergognosa di BANTI per questo
LE CHIEDIAMO
1) di appoggiare e favorire l’approvazione dell’art. n° 2 della ddl 1644 (in discussione lla commissione n° 10 industria dell Senato ) che concedano alle parafarmacie di vendere i farmaci di fascia C sottoponendole agli stessi controlli a cui sono poste le farmacie in modo che non ci siano differenze e tutti i professionisti/imprenditori siano alla pari.
2) in alternativa si faccia lei promotore (parli con i suoi colleghi della commissione industria del Senato) di un nuovo emendamento di compromesso che conceda la vendita alle parafarmacie dei farmaci di fascia C con alcune limitazioni relative alla natura di alcuni farmaci ( si veda allegato)
Confidiamo in una sua disponibilità alla continuazione dell’opera di liberalizzazione delle professioni già iniziata con il decreto Bersani 1
Infine le chiediamo di incontrarla urgentemente () per poterle illustrare la nostra proposta.
La rigraziamo fin da ora se vorrà ascoltarci.
Grazie
dott. Leonardo Marchitto
Portavoce ParaFarmaciaMarche
Blog: http://parafarmaciamarche.blogspot.com
Cordiali saluti
allegato 1
Sub-emendamento all’ emendamento BANTI n° 2.200
(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)
art 2 ddl 1644
Scopo: Proporre una proposta di compromesso (denominata “delisting rapido”) che consenta al processo di liberalizzazione nel settore farmaceutico di andare avanti, aumentando da subito la lista dei medicinali vendibili nelle parafarmacie. Esso eviterebbe il rischio che L’AIFA impieghi anni per delistare i molti farmaci dalla fascia C alla classificazione sop o otc.
Per iniziare e favorire l’operazione di delisting di farmaci a ricetta a quelli senza ricetta le parafarmacie sarebbero autorizzate a vendere da subito un certo numero di farmaci di fascia C (con ricetta) fino al loro definitivo delisting a farmaci senza ricetta.
La tipologia dei farmaci di fascia C, momentaneamente con ricetta da consentire alla vendita nelle parafarmacie è basata sul sistema internazionale di classificazione dei farmaci ATC (Anatomic Therapeutical Chemical Classification ) sistema riconosciuto a livello internazionale e gestito in Italia a cura del Ministero della Salute (riferimento Informatore Farmaceutico 2007)
Questo consentirebbe di aumentare le vendite di farmaci delle parafarmacie rendendo reali e non solo teoriche le liberalizzazioni in campo farmaceutico. Per la sua caratteristica di compromesso ha il pregio anche di accogliere le istanze di chi è “preoccupato” per la sicurezza nella dispensazione negli esercizi commerciali di farmaci particolarmente delicati come antitumorali, immunostimolanti, farmaci antimicrobici ecc.. (vedi allegato n°1 del documento)
Allegato 1
Art. 2.
(Disposizioni in materia di farmacie e di classificazione di medicinali)
1. omissis
2. omissis
3. omissis
4 omissis
5. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, e successivamente con cadenza annuale, l'Agenzia italiana del farmaco, sulla base dei dati di farmacovigilanza e della documentazione scientifica disponibile, nonché tenendo conto della classificazione dei medicinali ai fini della loro fornitura adottata in altri Paesi dell'Unione europea, sottopone a revisione l'elenco dei medicinali attualmente sottoposti al regime di vendita su prescrizione medica, individuando i medicinali di uso consolidato che possono essere utilizzati con sufficiente sicurezza dai cittadini senza necessità di prescrizione medica, e provvedendo alla conseguente modifica della loro classificazione ai fini della fornitura».
6. In prima istanza di applicazione del comma 5 del presente articolo, al fine di consentire un rapido passaggio di farmaci attualmente con ricetta medica a medicinali vendibili senza obbligo di prescrizione,negli esercizi commerciali di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, possono essere dispensati i medicinali di cui all’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni.
7. Sono esclusi dalla possibilità di vendita negli esercizi commerciali indicati nel comma precedente i medicinali riferibili alle categorie terapeutiche L (farmaci antineoplastici e immunomodulatori), J (antimicrobici generali uso sistemico), B (sangue e organi emopoietici) secondo la classificazione dei farmaci internazionale Anatomico Terapeutica Chimica (ATC, Anatomic Therapeutical Chemical Classification ) attualmente già gestita dal Ministero della Salute.
8. Negli esercizi commerciali di cui all’articolo 4, comma 1, lettere d), e) e f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, possono essere dispensati i medicinali, come prescritto dal comma 6 del presente articolo, nell’ambito di un apposito reparto delimitato, rispetto al resto dell’area commerciale, da strutture in grado di garantire l’inaccessibilità ai farmaci di cui all’articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, da parte del pubblico e del personale non addetto, negli orari sia di apertura al pubblico sia di chiusura.
9. È abrogata ogni norma incompatibile con quanto disposto dal presente articolo.
Nessun commento:
Posta un commento